L’edificio che oggi ospita gli uffici del Comune di Montaione risale alla metà del XVI secolo. Fu costruito su ordine del vescovo di Volterra ed era un monastero abitato dalle suore benedettine; nel XVII secolo divenne Conservatorio femminile.
Annessa al corpo principale, ancora oggi troviamo la Chiesa dei Santi Giuseppe e Lucia, un piccolo luogo di culto che è parte della storia e della memoria del paese.
La chiesa è stata più volte oggetto di interventi di restauro da parte del Comune che divenne proprietario di tutto il complesso a partire dalla seconda metà del XIX secolo.
La chiesetta è caratterizzata dal matronèo che, affacciandosi dall’alto della parete di fondo verso l’interno, permetteva alle monache di seguire la Santa Messa senza uscire dal convento.
La copertura a capanna e l’unica navata sono gli elementi architettonici di rilievo, insieme alla nicchia che accoglie l’altare. Insolito il pavimento in granito a motivi geometrici che dona profondità all’ambiente.
Racchiuso in una cornice di marmo che sovrasta l’altare di destra, si trova il più importante degli arredi: si tratta della Madonna del Rosario, un dipinto di Plautilla Nelli, la prima pittrice fiorentina di cui si conservano opere.
Nata nel 1525, Pulisena Margherita Nelli, visse fino all’età di 63 anni nel convento domenicano di Santa Caterina da Siena a Firenze, dove prese i voti a quattordici anni con il nome di Suor Plautilla.
Apprese le tecniche pittoriche dell’epoca da Fra Bartolomeo, del vicino convento di San Marco, dove si trova una delle sue opere più significative: il “Compianto sul Cristo morto” per dipingere il quale prese a modello il corpo di una consorella defunta.
Sua anche un’Ultima Cena ispirata a quella di Leonado e conservata in Santa Maria Novella.
La Madonna del Rosario visitabile a Montaione fa parte – dunque - della discreta produzione pittorica di Suor Plautilla, di cui parla in termini lusinghieri anche Giorgio Vasari ne “Le vite” degli artisti.
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